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Comune di Morano Calabro

            nella  prestigiosa  lista  delle  “destinazioni  rurali  emergenti”  del  Progetto  EDEN  della
            Commissione europea.

               Di  seguito  si  riportano  brevi  descrizioni  relative  ai  monumenti di  notevole importanza
            storico‐testimoniale, architettonica ed artistica.
              Il Castello Normanno‐Svevo

                                                                  Appare     in   ruderi    sulla   sommità
                                                                  dell'abitato  in  posizione  strategica  da
                                                                  dominare tutta la valle dell'antico fiume
                                                                  Sybaris. Le sue origini risalgono all'epoca
                                                                  romana quando vi fu eretto un fortilizio
                                                                  utilizzato  come  base  per  l'attuale
                                                                  castello,  edificato  nel  suo  nucleo
                                                                  originario  in  epoca  Normanno‐Sveva.
                                                                  Venne  in  seguito  ampliato  nel  primo
                                                                  quarantennio del cinquecento per volere
                                                                  del  feudatario  Pietrantonio  Sanseverino
                                                                  che,  nel  compiere  i  lavori  volle  ispirarsi
                                                                  al modello del Maschio Angioino  che
                                                                  sorge a Napoli.

            Il Castello, era dunque la residenza del feudatario in Morano, insieme al Palazzo dei Prìncipi
            che sorge all'ingresso del borgo accanto alla porta sull'antica via delle Calabrie.
              Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo

               Sorge sulla sommità dell'abitato nei pressi del Castello Normanno‐Svevo. La sua fondazione
               si fa risalire intorno all'anno mille (probabilmente al 1007), sebbene abbiano inciso sulla
               sua  architettura  interventi  di  epoche  successive.  Fa  eccezione  il campanile in  pianta
               quadrangolare, costruito in epoca medievale ed in posizione visibilmente arretrata rispetto
               alla chiesa. La  facciata  è  essenziale nella sua struttura "a  capanna" con le  falde  laterali
               ribassate e sormontata nel timpano da una nicchia con la statua di San Pietro di periodo
               angioino.  L'interno in tre  navate a  pianta  basilicale è  decorato  da delicati  stucchi  tardo‐
               barocchi (seconda metà del secolo XVIII) recentemente restaurato.

               Pregevolissime  opere  d'arte  vi  sono  custodite  e  vanno  dal  XV  secolo  ai  primi  decenni
               dell''800.  Al  XV  secolo  appartengono  un  sarcofago  in  bassorilievo  appartenente  alla
               famiglia Fasanella (feudatari  del  borgo  fino alla prima metà  del  '400);  un  affresco
               raffigurante la Vergine delle Grazie e proveniente dall'omonima cappella extra moenia; una
               Croce  Processionale  in  argento  di  Antonello  de  Saxonia  del  1445.  Risalgono  poi  al  XVI
               secolo quattro  statue in  marmo  di Carrara eseguite  da Pietro Bernini,  padre  di  Gian
               Lorenzo, scultore toscano attivo in Napoli fra la seconda metà del '500 e la prima metà del
               '600. Le statue raffigurano: Santa Caterina d'Alessandria e Santa Lucia del 1592, San Pietro
               e  San  Paolo  del  1602.  Sono  del  medesimo  periodo  altre  opere:  la  Candelora,  statua
               appartenente probabilmente a Giovan Pietro Cerchiaro; un San Carlo Borromeo di Ignoto di
               scuola napoletana posto su un ricco altare (1654) in marmo di Carrara; un Compianto sul
               Cristo  morto  e  due  tele  raffiguranti  i  Santi  Pietro  e  Paolo  del  Pomarancio,  anticamente



            Relazione Quadro Conoscitivo                                                            Pagina QE37
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