Page 121 - Tab09-Relazione-Quadro-Conoscitivo
P. 121
Comune di Morano Calabro
denominata via Annia – Popilia. Successivamente, lo ritroviamo con il nome di "Summuranum"
nel cosiddetto Itinerario di Antonino (III secolo d.C.) e nella Tabula Peutingeriana (III secolo
d.C.).
In epoca altomedievale, durante le incursioni saracene del IX secolo, venne combattuta fra
moranesi e saraceni una battaglia che vide vittoriosi i primi, la c. d. "battaglia di Petrafòcu".
Oggi, viene annualmente ricordata come simbolo dell'indipendenza cittadina in una annuale
rievocazione storica, la Festa della bandiera, oltre che iconograficamente nello stemma della
città. Nell'età medievale il borgo fu feudo di Apollonio Morano, dei Fasanella ed Antonello
Fuscaldo e nel XIV secolo passò ai Sanseverino di Bisignano. Questa nobile famiglia si sentì
molto legata a Morano, lasciando numerose e preziose tracce storico‐artistiche che li videro
come mecenati, quali ad esempio la fondazione in segno di devozione (1452) del Monastero di
San Bernardino da Siena patrono della città, e dell'ampliamento del castello (1515). A
testimonianza dell'assiduo legame col borgo, Pietrantonio Sanseverino, maggior esponente
della famiglia, accordò ai suoi feudi numerose concessioni grazie al celeberrimo atto Capitoli e
Grazie, ratificato nella città di Morano nell’agosto 1530, inoltre suo figlio Niccolò Bernardino
(ricordato per gli orti botanici sanseverini di Napoli), vi nacque nel 1541 assumendo in segno
di devozione familiare come secondo nome quello del santo patrono.
Nel 1614 il feudo venne ceduto agli Spinelli principi di Scalea, fino al 1806, anno di
eversione dal feudalesimo. Il borgo seguì successivamente le sorti del Regno delle due Sicilie e
del nascente Regno d'Italia.
Una nota particolare merita il grande flusso migratorio che ha interessato il borgo fra
l'ultimo ventennio del XIX secolo ed i primi del '900. Gli abitanti censiti nel 1881 sfioravano le
10.000 unità, mentre nel 1901, dopo vent'anni, erano 6.596. Gran parte di questi flussi erano
indirizzati all'estero, in particolar modo verso i paesi dell'America Latina. All'inizio degli anni
ottanta, il comune di Morano Calabro si è gemellato con la città di Porto Alegre in Brasile, per
l'alta concentrazione di moranesi, stimati intorno alle quindicimila unità.
Figura 1: Morano Calabro nel 1937
Relazione Quadro Conoscitivo Pagina QE32