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Comune di Morano Calabro
3. LE RISORSE CULTURALI E PAESAGGISTICHE
Il territorio di Morano Calabro, grazie alla presenza del Parco del Pollino ed alla rarità dei
paesaggi, si presenta ricco di luoghi di interesse naturalistico‐ambientale ad alto pregio
ecologico, e di interesse culturale costituiti dal cospicuo patrimonio storico‐architettonico. La
sua posizione strategica nell'alta valle del fiume Coscile (antico Sybaris) alle pendici del
massiccio del Pollino e la caratteristica conformazione del nucleo storico hanno rappresentato
nel tempo gli elementi caratterizzanti il sistema delle risorse paesaggistiche e culturali.
Le risorse del paesaggio naturale e culturale si legano ai fattori dell’economia locale volti
alla valorizzazione dell’identità territoriale: da un lato la ricettività, dall’altro l’artigianato e le
tradizioni. Sul territorio insistono strutture alberghiere di elevata qualità, bed and breakfast e
diverse aziende agrituristiche in grado di coniugare il binomio qualità‐tradizione con la
domanda di svago che spesso proviene dagli ospiti.
L’artigianato è sempre stato una risorsa primaria per il comune di Morano, e benché negli
ultimi cinquant’anni congiunture socio‐economiche sfavorevoli abbiano determinato una
sostanziale flessione della manodopera nei settori storicamente rilevanti per l’economia
locale, si registra negli ultimi anni un rifiorire di attività legate in qualche maniera alle arti ed
alle professioni di una volta. Aggiornate e rivedute alla luce del progresso tecnologico, diverse
iniziative nel campo della lavorazione del legno, del ferro, dell’alluminio, di oggetti d’arte
minuta, della trasformazione dei prodotti caseari, lasciano ben sperare per il futuro. Inoltre
dal punto di vista agro‐alimentare, se anche destinata a consumi prettamente familiari, resiste
la consolidata tradizione della produzione del salame locale. Ben organizzata la filiera della
lavorazione del latte, che annovera tra i prodotti più genuini e ricercati il “pecorino di
Morano”, ottenuto con metodi di trasformazione primordiali.
3.1 CENNI STORICI
Sull'origine del nome del borgo non si hanno precise testimonianze storiche, si sono invece
ipotizzate incerte e contrastanti teorie derivanti dall'erronea supposizione che il nome
"Morano" derivi dal fatto che sia stato fondato o abitato dai "mori": questa tesi appare
inverosimile, dato che il toponimo è già attestato nel II secolo a.C. Analoghe teorie volevano
che il nome derivasse dalla coltivazione dei gelsi mori che abbondano nell'agro circostante:
anche in questo caso esse vengono considerate infondate, visto che dette coltivazioni sono
state impiantate posteriormente all'epoca romana.
Il nome Morano deriva dal latino Muranum, ponendo chiara luce sulla sua fondazione
romana, l'appellativo Calabro venne aggiunto con un decreto di Vittorio Emanuele II del
giugno 1863, per distinguerlo da Morano sul Po.
Morano Calabro fu fondata dai romani intorno al II secolo a.C. La prima traccia significativa
del borgo è, infatti, nel toponimo latino "Muranum", comparso per la prima volta in una pietra
miliare del II secolo a.C., la cosiddetta Lapis Pollae (o lapide di Polla). Muranum risulta essere
stazione della Via Capua – Rhegium, antica strada consolare romana, comunemente
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