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Comune di Morano Calabro
I motivi che concorsero alla costruzione
dell'edificio si fanno risalire a due fattori:
principalmente, alla munificenza della
famiglia Sanseverino, che voleva dotare
di un'opera prestigiosa uno dei principali
centri dei loro vasti possedimenti, come
dimostra tra l'altro la commissione del
Polittico del Vivarini (1477) per la
suddetta chiesa; in secondo luogo, si deve
allo stretto legame che in quegli anni la
monarchia aragonese stava tessendo con
l'Ordine dei minori osservanti, il quale
ebbe successivamente la titolarità del
monastero.
I lavori si protrassero per oltre un trentennio e la consacrazione avvenne il 23 aprile 1485 dal
vescovo di San Marco Argentano Rutilio Zenone.
La chiesa occupa l'intero fianco destro del complesso: l'interno è costituito da una grande
navata centrale, sul fondo divisa dal presbiterio attraverso un grandioso arco a sesto acuto;
lungo l'intero lato destro della navata centrale si trovano tre arcate, anch'esse a sesto acuto,
che conducono in una piccola navatella laterale ripartita in due ambienti. L'esterno, è
abbastanza omogeneo con la sobrietà degli interni, così come può essere ritenuto tipico degli
ideali pauperistici francescani. La facciata, è occupata centralmente da una monofora ripresa
stilisticamente dalle altre, poste ai lati della navata. All'ingresso è anteposto un portico
formato da cinque arcate in muratura a tutto sesto, sulle cui pareti perimetrali interne
appaiono tracce di affreschi risalenti agli inizi del XVI secolo. Al disotto di questi ultimi, si
affaccia il portale d'accesso alla chiesa in pietra tufacea a sesto acuto, ed un secondo di minori
dimensioni sul lato sinistro, con arco ribassato, che immette nel chiostro dell'attiguo
monastero. Ventiquattro colonne di forma ottagonale in tufo sorreggono le arcate dell'arioso
chiostro del monastero, dove restano tracce di affreschi realizzati fra il 1538 ed il 1738 e
rappresentanti la vita di san Francesco.
L'edificio, è stato protagonista di una storia travagliata, in particolare dovuta a numerosi atti
di rimaneggiamento (1717) in epoca barocca, ed all'abbandono nel 1811 a seguito dello
scioglimento degli ordini monastici durante il periodo napoleonico. Così come toccò in sorte a
molti edifici religiosi, il monastero venne adibito nel 1843 a seminario estivo e quindi ospitò i
locali delle scuole pubbliche, i cui interventi architettonici, come la muratura del portico,
furono deleteri per la struttura. Alcuni locali furono adibiti a deposito di legname e nel 1898
un violento incendio distrusse buona parte dell'ala est, rimasta diruta fino ai decenni scorsi.
Un grande intervento di restauro attuato negli anni cinquanta a cura del professor Gisberto
Martelli, ripristinò la chiesa ed il portico allo stato originario, mentre il monastero fu
recuperato nei decenni successivi ed oggi è divenuto un complesso polifunzionale.
Relazione Quadro Conoscitivo Pagina QE40