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Comune di Morano Calabro
o esoneri sul contributo di costruzione e/o sulle imposte comunali con possibilità di individuare
forme perequative opportune.
g) Il recupero va eseguito assecondando i materiali e le tecniche costruttive locali seguendo la logica
di appartenenza; scegliendo, in fase di programmazione degli interventi, materiali uguali o
similari a quelli esistenti, compatibili e nel rispetto dell’istanza estetica e storica e in accordo con
le esigenze funzionali.
3. Gli interventi, complessivamente, dovranno garantire il miglioramento della sicurezza urbana e della
qualità estetico-formale del Centro Storico mediante la specificazione dettagliata dei lavori relativi a:
a) elementi e tecniche costruttive relative agli spazi aperti, pavimentazioni di strade, androni e
cortili, fittoni e paracarri, fontane, pozzi e lavatoi, recinzioni e muri, reti tecnologiche, “armacere”
(murature a secco di divisione di terreni o per opere di terrazzamento, generalmente localizzate
in aree extra-urbane);
b) scale esterne, balconi, balaustre ad elementi decorativi, cagnoli, mensole;
c) coperture, cornicioni, canali di gronda, canne fumarie;
d) aperture, serramenti, inferriate, infissi;
e) paramenti murari intonacati;
f) paramenti murari in pietra “faccia vista”;
g) strutture verticali portanti;
h) strutture orizzontali;
i) strutture di collegamento trasversale;
j) intonaci e malte di allettamento;
k) cavi elettrici, fili telefonici, tubazioni del gas e dell’acqua, specificando che in caso di restauro è
obbligatorio riordinare in modo organico i cavi della rete elettrica e telefonica che insistono sulle
facciate e sui prospetti degli edifici in modo da rendere pienamente leggibile l’impianto
architettonico e nel contempo occultare il più possibile alla vista la presenza dei medesimi cavi. Il
Comune farà divieto per i Gestori di realizzare interventi relativi a nuovi impianti e/o riparazioni
o integrazioni di quelli esistenti in violazione delle disposizioni del presente articolo e della
normativa comunale di riferimento. L’Amministrazione Comunale stabilirà con gli Uffici tecnici
dei Gestori, un riordino globale delle reti distributive concordando i metodi operativi avendo
come base i criteri guida sopra esposti e la relativa tempistica di realizzazione.
ART. 66. NORME MINIME DI SALVAGUARDIA DEL CENTRO STORICO
1. Le aree libere all’interno del Centro Storico sono inedificabili. Tali aree potranno essere destinate
anche ad aree di raccolta per la gestione delle eventuali emergenze e/o calamità naturali, se in
possesso dei requisiti di idoneità (permanente accessibilità e assenza di rischi).
2. Le specie arboree esistenti saranno tutelate ed implementate mediante l’uso di specifiche specie
autoctone, nel caso in cui il paesaggio storico del centro abitato sin dal suo impianto originario ne
contemplava la presenza.
3. Nei piani terra sono ammesse tutte le tipologie coerenti col contesto storico in cui si trovano:
residenziale, commerciale, artigianale, servizi, direzionale. In ogni caso le attività conseguenti ad
eventuali riutilizzi devono essere rispettose di quanto riportato nei precedenti articoli. Resta
preclusa la possibilità di modificare i prospetti dei fabbricati mediante la realizzazione di nuove
aperture o modifica di quelle esistenti.
4. Per gli edifici fortemente degradati sono ammissibili interventi di “Ripristino Tipologico”, che, a
partire dalla documentazione storica disponibile (di carattere catastale, tipologico, costruttivo,
iconografico), permettono di ripristinare gli edifici nelle loro caratteristiche originarie. La volumetria
ammissibile è comunque quella scaturente dalla preesistenza dimostrata dalla documentazione
precedentemente esposta con esclusione delle superfetazioni realizzate in epoca recente.
REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico Pagina 68/124