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Comune di Morano Calabro

                                CAPO II – STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL PIANO STRUTTURALE

            ART. 61. PIANO OPERATIVO TEMPORALE (POT)
            1.  L’Amministrazione Comunale di Morano Calabro, successivamente all’atto di approvazione del PSC
               avrà la facoltà di dotarsi di apposito Piano Operativo Temporale (POT).
            2.  Il POT, è lo strumento di programmazione attraverso il quale attuare le trasformazioni del territorio
               per interessi pubblici o di interesse pubblico, individuati tali dal Consiglio Comunale, da realizzare
               nell’arco  temporale  di  un  quinquennio,  ovvero,  nel  corso  del  mandato  dell’Amministrazione
               adottante.
            3.  Il POT opererà in coerenza con quanto stabilito dal PSC, e dovrà essere coordinato con il Bilancio
               Pluriennale Comunale, e, ai sensi dell’art. 20 della L. 36/1999, ha il valore e gli effetti del Piano
               Pluriennale di Attuazione di cui all’art. 13 della L. 10/1977.
            4.  Il POT per gli ATU da assoggettare a trasformazione definirà:
               a) La delimitazione degli ambiti di intervento, le destinazioni d'uso e gli indici edilizi in conformità
                  al PSC;
               b) Le modalità di attuazione degli interventi di trasformazione, nonché di quelli di conservazione,
                  anche ai fini della perequazione dei regimi mobiliari interessati;
               c)  I contenuti fisico morfologici, sociali ed economici;
               d) L’indicazione  delle  trasformazioni  da  assoggettare  a  specifiche  valutazioni  di  sostenibilità  e
                  fattibilità e ad interventi di mitigazione e compensazione degli effetti;
               e) La definizione e la localizzazione puntuale delle dotazioni infrastrutturali delle opere pubbliche
                  di interesse pubblico o generale esistenti, da realizzare o riqualificare, nonché, l’individuazione
                  delle aree da sottoporre ad integrazione paesaggistica.
            5.  Le previsioni del POT decadono se, entro il termini di validità, non siano stati richiesti:
               a) Il rilascio di permesso di costruire o il deposito di denuncia di inizio attività, nei casi in cui il POT
                  ha previsto attuazione delle previsioni attraverso intervento diretto;
               b) La sottoscrizione di specifica convenzione, nei casi in cui il POT ha previsto l'attuazione delle
                  previsioni attraverso intervento urbanistico preventivo.
            6.  Nel  caso  in  cui  il  POT  esaurisca  le  sue  previsione  prima  della  sua  naturale  scadenza,  è  facoltà
               dell’Amministrazione Comunale redigere un nuovo POT.
            7.  Al fine di selezionare gli ambiti nei quali realizzare i suddetti interventi, l’Amministrazione Comunale
               può attivare un avviso pubblico, per valutare le proposte di intervento più idonee a soddisfare gli
               obiettivi e gli standard di qualità urbana ed ecologico ambientale definiti dal PSC. All’avviso potranno
               rispondere i proprietari degli immobili situati negli ambiti di intervento individuati dal PSC e gli
               operatori  interessati  a  partecipare  alla  realizzazione  degli  interventi;  alla  conclusione  delle
               procedure l’Amministrazione Comunale stipulerà un accordo con gli aventi titolo alla realizzazione
               degli interventi.

            ART. 62. PIANO DI PROTEZIONE CIVILE
            1.  Il Comune è obbligato alla redazione del Piano di Protezione Civile Comunale e conseguentemente
               all’istituzione del Centro Operativo Comunale (COC) per la gestione delle emergenze.
            2.  All’interno del Piano di Protezione civile, saranno individuate le aree di emergenza, cioè, le aree
               destinate  a  scopi  di  protezione  civile.  Tali  aree  hanno  caratteristiche  polifunzionali,  in  modo  da
               svolgere  una  funzione  ordinaria  quale  ad  esempio:  mercato  settimanale,  attività  fieristiche  o
               sportive, parcheggi attrezzati ed altre secondo le esigenze del comune; ciò ne garantisce la continua
               manutenzione  e,  in  caso  di  emergenza,  il  rapido  utilizzo  per  l’accoglienza  della  popolazione  e/o
               l’ammassamento delle risorse necessarie al soccorso ed al superamento dell’emergenza. Le aree di
               emergenza si distinguono in tre tipologie:



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