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Comune di Morano Calabro
Miglioramento dei collegamenti degli elementi non strutturali.
Incremento della resistenza degli elementi verticali resistenti, tenendo eventualmente conto di
una possibile riduzione della duttilità globale per effetto di rinforzi locali.
Realizzazione, ampliamento, eliminazione di giunti sismici o interposizione di materiali atti ad
attenuare gli urti.
Miglioramento del sistema di fondazione, ove necessario.
3. Per le strutture in muratura, inoltre, dovranno essere valutati e curati gli aspetti seguenti:
Miglioramento dei collegamenti tra solai e pareti o tra copertura e pareti e fra pareti confluenti in
martelli murari ed angolate.
Riduzione ed eliminazione delle spinte non contrastate di coperture, archi e volte.
Rafforzamento delle pareti intorno alle aperture.
4. Per le strutture in cemento armato ed in acciaio si prenderanno in considerazione, valutandone
l’eventuale necessità e l’efficacia, anche le tipologie di intervento di seguito esposte o loro
combinazioni:
Rinforzo di tutti o parte degli elementi;
Aggiunta di nuovi elementi resistenti, quali pareti in cemento armato, controventi in acciaio, etc.;
Eliminazione di eventuali comportamenti a piano “debole”;
Introduzione di un sistema strutturale aggiuntivo in grado di resistere per intero all’azione
sismica di progetto;
Eventuale trasformazione di elementi non strutturali in elementi strutturali, come nel caso di
incamiciatura in cemento armato di pareti in laterizio.
5. Per la scelta degli interventi di miglioramento sismico degli edifici in muratura ci si può riferire anche
a quanto enunciato nelle “Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del
patrimonio culturale alle nuove Norme Tecniche sulle costruzioni elaborate dal Ministero per i Beni
e le Attività Culturali nel 2007”. Gli interventi possibili possono appartenere a una delle seguenti
categorie generali, o a particolari combinazioni di esse:
Rinforzo di parte o di tutti gli elementi resistenti, al fine di aumentarne selettivamente la
resistenza, la rigidezza, la duttilità o una combinazione di esse (ponendo sempre estrema
attenzione alle modifiche indotte allo schema strutturale).
Inserimento di nuovi elementi, compatibili con quelli esistenti, al fine di eliminare la vulnerabilità
locale di alcune parti della costruzione e migliorare il funzionamento complessivo in termini di
resistenza o duttilità.
Introduzione di una protezione passiva mediante strutture di controvento dissipative e/o
isolamento alla base (considerando accuratamente tutte le possibili ricadute sulla conservazione,
ed in particolare la presenza di substrati archeologici).
Riduzione delle masse (con le dovute precauzioni).
Limitazione o cambiamento della destinazione d’uso dell’edificio (in questo caso sarà obbligatoria
una verifica di compatibilità alle trasformazioni urbanistiche previste nei piani attuativi e nei
cambi di destinazione d’uso degli edifici).
REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico Pagina 120/124