Page 37 - Tab15-Regolamento-Edilizio-ed-Urbanistico
P. 37
Comune di Morano Calabro
2. Le trasformazioni fisiche ammissibili nell’ATU, compatibilmente con la vincolistica vigente, tramite
intervento edilizio diretto, comprendono:
a) Manutenzione Ordinaria e Straordinaria;
b) Restauro e risanamento conservativo, teso alla valorizzazione degli aspetti e degli elementi
architettonici di interesse testimoniale riconoscibili ed ancora sussistenti;
c) Ristrutturazione edilizia a parità di cubatura preesistente, finalizzate al recupero degli spazi di
pertinenza, all’eliminazione delle superfetazioni, al miglioramento architettonico e tecnologico
degli edifici, nel rispetto dei tracciati viari e degli allineamenti su questi;
3. Le destinazioni d’uso ammesse, in riferimento all’art.10 sono: A Funzioni Residenziali (tranne A7), B
Funzioni Produttive (ad eccezione di B7, B8, B9), D Servizi pubblici.
4. Le trasformazioni di cui al comma 2 sono subordinate ad un’accurata verifica delle strutture delle
unità edilizie interessate, che ne acclari la situazione statica presente e definisca le condizioni, anche
concernenti interventi su elementi esistenti, alle quali le predette trasformazioni sono effettuabili.
5. Le trasformazioni fisiche ammissibili nelle unità edilizie di cui ai precedenti commi devono in ogni
caso ispirarsi ove possibile al principio della conservazione e/o del ripristino degli elementi
architettonici tradizionali.
6. Nel caso di lotti residui è possibile la Nuova Costruzione con il rispetto dei seguenti parametri:
a) Lm: 100 mq;
b) Iff: 1,50 mc/mq; tale indice potrà essere incrementato fino alla misura massima di 2,50 mc/mq
attraverso l’acquisto di cubatura dalla tesoreria perequativa (di cui all’art. 20 del presente
regolamento) o attraverso manovre perequative da concordarsi con l’Amministrazione
Comunale;
c) Rc: 85%;
d) H: 10,50 ml;
e) N: 5;
f) Dc: non inferiore a ml 5,00 ovvero non inferiore ad H/2 nel caso in cui l’altezza dell’erigendo
fabbricato sia superiore a ml 10,00 essendo comunque ammissibile, la costruzione sul confine in
aderenza ad un edificio preesistente;
g) Df: non inferiore a ml 10,00, ovvero, per le pareti finestrate, pari all’altezza dell’edificio da
costruire;
h) Ds: secondo l’allineamento dei due fabbricati confinanti lungo lo stesso lato della strada; ove tale
allineamento non sia riconoscibile, pari o superiore alla metà dell’altezza della parete
prospiciente, e comunque non inferiore ai limiti fissati all’art. 27;
i) Pf: 0,10 mq/mq
7. L’edificazione delle aree dove esistono impianti colturali di alberi d’ulivo sarà demandato al
Dipartimento Agricoltura competente per il rilascio del parere previsto per l’espianto degli stessi ai
sensi degli artt. 3, 4, 5 della L.R. 48/2012 e s.m.i. prima dell’inizio della fase autorizzativa degli
interventi nelle aree dove insiste tale tipologia colturale
ART. 34. AREE CON TESSUTO EDILIZIO INCOMPIUTO (B2)
1. L’ATU “Aree con tessuto edilizio incompiuto” comprende le porzioni di territorio di recente
edificazione, che potranno essere oggetto di interventi di integrazione ed infittimento nonché di
eventuali ristrutturazioni dell’esistente.
2. Le trasformazioni fisiche ammissibili nell’ATU, compatibilmente con la vincolistica vigente, tramite
intervento edilizio diretto, comprendono:
a) Manutenzione Ordinaria e Straordinaria;
REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico Pagina 36/124