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Comune di Morano Calabro

               e) Nuova costruzione.
            4.  Le trasformazioni dovranno rispettare i seguenti parametri urbanistici:
               a) Sm: 15.000 mq;
               b) Lm: 500 mq;
               c)  Ift: 1,00 mc/mq;
               d) Rc: 50%;
               e) H: 10,50 ml;
               f)  N: 5;
               g) Dc: non inferiore a ml 5,00, ovvero non inferiore ad H/2 nel caso in cui l’altezza dell’erigendo
                  fabbricato sia superiore a ml 10,00, essendo comunque ammissibile, la costruzione sul confine in
                  aderenza ad un edificio preesistente;
               h) Df:  non  inferiore  a  ml  10,00,  ovvero,  per  le  pareti  finestrate,  pari  all’altezza  dell’edificio  da
                  costruire;
               i)  Ds: secondo l’allineamento dei due fabbricati confinanti lungo lo stesso lato della strada; ove tale
                  allineamento  non  sia  riconoscibile,  pari  o  superiore  alla  metà  dell’altezza  della  parete
                  prospiciente, e comunque non inferiore ai limiti fissati all’art. 27.
               j)  Pt: 0,50 mq/mq
               k) Da: 1/25 mq;
               l)  Dr: 1/10 mq.
            5.  Il PAU prevede la cessione gratuita all’Amministrazione Comunale di una St in quota non inferiore al
               40%  della  totale  St  di  proprietà,  quota  che  lo  stesso  PAU  provvederà  ad  individuare  in  modo
               definitivo.
            6.  Ai fini della determinazione della partecipazione di ogni PAU alla creazione degli spazi pubblici da
               destinare a standard urbanistici, ai sensi del DM 1444/1968 artt. 3‐4, il rapporto massimo tra gli
               spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici, è fissato in 22 mq/ab oltre quelli
               destinati alle sedi viarie. Le aree destinate agli standard dovranno essere concentrate in un unico
               lotto. Per il calcolo degli abitanti insediabili è da considerarsi un Indice Capitario di 150 mc/ab.
            7.  Ogni  ambito  assoggettato  a  PAU  o  ad  altro  strumento  attuativo  utilizzabile  nell’ATU,  sarà
               assoggettato ad un regime oneroso consistente nell’aumento pari al 50% degli oneri economici per i
               titoli abilitativi dei singoli interventi.
            8.  L’edificazione  delle  aree  dove  esistono  impianti  colturali  di  alberi  d’ulivo  sarà  demandato  al
               Dipartimento Agricoltura competente per il rilascio del parere previsto per l’espianto degli stessi ai
               sensi  degli  artt.  3,  4,  5  della  L.R.  48/2012  e  s.m.i.  prima  dell’inizio  della  fase  autorizzativa  degli
               interventi nelle aree dove insiste tale tipologia colturale.
            9.  Gli interventi nel territorio urbanizzabile saranno attuabili in via straordinaria solamente dopo aver
               raggiunto gli obiettivi principali di sostenibilità degli ambiti urbanizzati.

            ART. 36. COMPARTI PEREQUATIVI PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA PIANA (C2)
            1.  L’ATU  “Comparti  perequativi  per  la  riqualificazione  della  Piana”  comprende  quelle  porzioni  di
               territorio in cui il PSC, mediante intervento urbanistico preventivo sull’intera superficie dell’ambito,
               mira alla riqualificazione e al miglioramento della qualità insediativa esistente attraverso manovre
               perequative.
            2.  Le destinazioni d’uso ammesse in riferimento all’art.10 sono: A Funzioni Residenziali (tranne A7), B
               Funzioni Produttive (ad eccezione di B7, B8, B9), D Servizi pubblici.
            3.  Le trasformazioni fisiche ammissibili nell’ATU, compatibilmente con la vincolistica vigente, tramite
               intervento urbanistico preventivo, comprendono:
               a) Manutenzione Ordinaria e Straordinaria;




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