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Comune di Morano Calabro

                                 CAPO IV – IL SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE ED APERTO

            ART. 40. LE RISORSE NATURALI E ANTROPICHE
            1.  Le risorse naturali ed antropiche sono le porzioni di territorio la cui finalità primaria è quella di
               mantenere, recuperare e valorizzare le loro peculiarità paesaggistiche, ecologiche, storico‐culturali;
            2.  Le risorse naturali ed antropiche si articolano nelle seguenti componenti:
                 T1 – Territorio tutelato;
                 T2 – Territorio tutelato con nuclei di aggregazione in ambito a prevalenza rurale;
                 T3 – Territorio tutelato a spiccata destinazione agricola;
                 T4 – Parco fluviale del “Fiume Sybaris”
                 T5 – Verde urbano.
            3.  Le  misure  e  gli  interventi  di  tutela  e  valorizzazione  nonché  gli  interventi  funzionali  allo  studio,
               all’osservazione  e  alla  pubblica  fruizione  dei  beni  e  dei  valori  tutelati  sono  definiti  da  progetti
               pubblici e/o privati di contenuto esecutivo.
            4.  Per tali aree l’Amministrazione Comunale potrà far ricorso a specifiche manovre perequative.
            5.  Le  aree  rientranti  nelle  risorse  naturali  ed  antropiche  concorrono  al  raggiungimento  dell’Unità
               Minima Aziendale.

            ART. 41. TERRITORIO TUTELATO (T1)
            1.  L’ATU “Territorio tutelato” individua le porzioni di territorio con ambiti dove sono presenti biotopi,
               habitat naturali e seminaturali, ecosistemi che esprimono un alto contenuto di naturalità.
            2.  In tale ATU è esclusa la realizzazione di nuovi insediamenti di cave, discariche, impianti di selezione
               e trattamento dei rifiuti, are ASI, aree PIP, stabilimenti industriali, insediamenti commerciali per la
               media e grande distribuzione.
            3.  Le trasformazioni fisiche ammissibili nell’ATU, compatibilmente con la vincolistica vigente, tramite
               intervento edilizio diretto, comprendono:
               a) Manutenzione Ordinaria e Straordinaria;
               b) Restauro e Risanamento Conservativo.
            4.  In tale ATU è consentita l’edificazione limitatamente ai casi di attrezzature di comprovata pubblica
               utilità pubblica finalizzate alla valorizzazione e fruizione del territorio ai fini scientifico-didattici,
               purché eseguite nel rispetto delle caratteristiche ambientali del territorio, attraverso un inserimento
               edilizio compatibile con il contesto ambientale.

            ART. 42. TERRITORIO TUTELATO CON NUCLEI DI AGGREGAZIONE IN AMBITO A PREVALENZA RURALE (T2)
            1.  L’ATU “Territorio Tutelato con nuclei di aggregazione in ambito a prevalenza rurale” comprende le
               parti del territorio classificate come zona D.2 dal Piano del Parco del Pollino, nelle quali negli anni si
               è realizzata un’aggregazione di insediamenti rurali.
            2.  Il PSC in linea con gli indirizzi del Piano del Parco del Pollino, al fine di ridurre l’edificazione rurale
               diffusa e dispersa, il consumo di territorio libero, la proliferazione dei servizi, si indirizza verso un
               consolidamento e un’ulteriore aggregazione dell’ambito.
            3.  Il PSC in tale ATU promuove:
                 Azioni rivolte allo sviluppo del turismo rurale;
                 Azioni rivolte a mantenere, recuperare, restaurare il patrimonio edilizio anche attraverso tecniche
                  di bioarchitettura;
                 Azioni rivolte a eliminare o ridurre ulteriori forme di degrado con interventi nelle sue parti e su
                  singoli manufatti e sugli spazi aperti;
                 Azioni rivolte a favorire il consolidamento del nucleo di aggregazione;



            REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico                                              Pagina 43/124
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