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Comune di Morano Calabro

                 Dovranno essere tutelati i biotipi particolarmente significativi come le sorgenti d’acqua, le zone
                  umide, gli affioramenti rocciosi.
                 È vietato l’introduzione di specie alloctone.
                 Le azioni del PSC dovranno essere coerenti con la Strategia Regionale per la Biodiversità per come
                  prevista dalla DGR 845/2010.
                 Dovranno essere sottoposti a Valutazione di Incidenza Ambientale tutti gli interventi/progetti ai
                  sensi del DPR 357/1997 e della DGR 749/2009 ricadenti all’interno ed in prossimità dei Siti Rete
                  Natura 2000.
            14.  Nella Zona di Protezione Speciale denominata “Pollino e Orsomarso” è vietata la realizzazione di
               nuove  linee  di  cavi  aerei  per  elettrodotti;  gli  stessi  potranno  essere  realizzati  esclusivamente
               attraverso il loro interramento.

            ART. 28. VINCOLI E PRESCRIZIONI DI NATURA IDROGEOLOGICA E GEOSISMICA
            1.  Le  attività  edilizie  e  di  trasformazione  territoriale  previste  dal  PSC  dovranno  essere  attuate
               conformemente agli studi geologici di cui allo "Studio Geologico-Tecnico" che costituisce allegato e
               parte  integrante  del  presente  PSC,  nonché  nel  rispetto  del  Piano  Stralcio  dell’Autorità  di  Bacino
               Regionale, dei quali si segnala la necessità del rigoroso rispetto delle norme.
            2.  Qualora dovessero sussistere incoerenze tra le previsioni grafiche e normative del presente Piano e
               gli studi geologici e geosismici sopra richiamati, prevalgono le indicazioni e le prescrizioni di questi
               ultimi.
            3.  Dovranno,  in  ogni  caso,  essere  rispettate  la  normativa  sismica  vigente  e  tutte  le  prescrizioni  e
               penalizzazioni sismiche e geologiche contenute nello studio redatto per il presente PSC
            4.  Il  territorio  comunale,  così  come  evidenziato  nell’elaborato  dello  Studio  Specialistico  Geologico-
               Tecnico “Carta della Fattibilità” (SSG, Tavv. 22 e 23) è suddiviso in quattro classi di fattibilità, ognuna
               delle quali è soggetta a prescrizioni particolari in sede di progettazione, come di seguito specificato:
               a) CLASSE 1 – FATTIBILITA’ SENZA PARTICOLARI LIMITAZIONI: in questa classe ricadono le aree
                  per le quali gli studi non hanno individuato specifiche controindicazioni di carattere geologico-
                  tecnico-ambientale all’urbanizzazione o alla modifica di destinazione d’uso.
               b) CLASSE 2 – FATTIBILITA’ CON MODESTE LIMITAZIONI: in questa classe ricadono le aree nelle
                  quali sono state rilevate condizioni limitative alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni, per
                  superare  le  quali  si  rendono  necessari  accorgimenti  e  interventi  identificabili,  comprendenti
                  eventualmente opere di sistemazione e bonifica, di non rilevante incidenza tecnico economica,
                  precisabili  in  fase  esecutiva  sulla  base  di  approfondimenti  di  carattere  geologico-tecnico-
                  ambientale.
               c)  CLASSE 3 – FATTIBILITA’ CON CONSISTENTI LIMITAZIONI: la classe comprende le zone delle
                  sono state riscontrate consistenti limitazioni alla modifica delle destinazioni d’uso dei terreni per
                  l’entità e la natura dei rischi individuati nell’area di studio o nell’immediato intorno. L’utilizzo di
                  queste zone è generalmente sconsigliabile. Limitatamente alle aree per cui permangono interessi
                  giustificati  per  la  trasformazione  urbanistica,  l’utilizzo  è  subordinato  alla  realizzazione  di
                  supplementi di indagine per acquisire una maggiore conoscenza geologico-tecnica dell’area e del
                  suo  intorno,  ove  necessario  mediante  campagne  geognostiche,  prove  in  situ  e  di  laboratorio,
                  nonché mediante studi tematici specifici di varia natura (idrogeologici, ambientali, podologici,
                  ecc.). Ciò dovrà consentire di precisare e caratterizzare il modello geologico-tecnico-ambientale
                  per area, e  in caso di sostenibilità degli interventi di Piano,  le  condizioni di sostenibilità.  Per
                  l’edificato esistente dovranno essere fornite indicazioni in merito alle indagini da eseguire per la
                  progettazione e la realizzazione delle opere di difesa, sistemazione idrogeologica e degli eventuali
                  interventi  di  mitigazione  degli  effetti  negativi  indotti  dall’edificato.  Potranno  essere,  inoltre,




            REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico                                              Pagina 32/124
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