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Microzonazione Sismica – Livello 1 Relazione illustrativa
L’assetto strutturale del bacino è complesso e comprende non solo faglie normali, inverse e
trascorrenti ma anche pieghe e scaglie tettoniche. Gli studi eseguiti hanno portato
all’individuazione di più famiglie di faglie e di attribuire loro diversi comportamenti cinematici,
come di seguito riportato:
o N45- 70°W con faglie sia trascorrenti sinistre che dirette. Subordinatamente si rilevano
faglie transtensive destre;
o N0- 20°E con faglie trascorrenti destre e transtensive sinistre;
o N40- 60°E con faglie trascorrenti sia destre che sinistre;
o N10- 30°W con faglie chiaramente estensionali;
o E- W con faglie da trascorrenti a dirette.
La tettonica responsabile della configurazione morfostrutturale del bacino suggerisce
l’esistenza di tre stadi deformativi. La prima fase (D1) genera un associazione strutturale data
da faglie appenniniche trascorrenti sinistre ed antiappenniniche dirette o transtensive con una
direzione di estensione orientata a 140°N che formano il bacino. Alle faglie maggiori
transtensive si deve la formazione di una depressione allungata in direzione antiappenninica.
La seconda fase (D2) riattiva le faglie appenniniche come dirette mentre le strutture fragili
antiappenniniche e meridiane assumono il carattere di faglie di trasferimento trascorrenti sia
destre che sinistre, la direzione di massima estensione è N30°, in questa fase i rilievi 22
carbonatici raggiungono i massimi rigetti verticali rispetto ai bacini pedemontani, vanno
ascritte a questa fase le numerose valli sospese, e le forme carsiche troncate lungo le cornici
sommitali dei versanti meridionali. La terza fase D3 genera faglie dirette in un range N10- 30°W
con una nuova direzione di estensione massima orientata N60°.
3.2 inquadramento geomorfologico del territorio
L’area comunale di Morano calabro si presenta con differenti morfostrutture, difatti si passa
dalle zone montuose del Pollino con versanti molto acclivi ed incisioni vallive pronunciate
all’altopiano di Campotenese che occupa il fondovalle dell’omonimo bacino formatosi dal
riempimento della depressione tettonica posta tra i rilievi carbonatici, fino alla sub-
pianeggiante zona di fondovalle o settore delle aree alluvionali. Quest’ultima morfostruttura è
rappresentata dalle aree depresse del Bacino di Morano riempite dai sedimenti quaternari, ed
in particolare si osservano due depressioni allungate in due direzioni principali ortogonali fra
loro (NW- SE e NE- SW). La depressione maggiore è quella che si estende per 5 Km in senso NE-
SW a partire dalle pendici del Monte Pollinello. In corrispondenza della zona più pianeggiante
di tale depressione si apre verso sud- ovest la valle del Fiume Coscile, costituito da un
andamento sinuoso che attraversa le strette incisioni dei valloni per poi sfociare nel bacino di
Geol. Remo Biancini – Geol. Saverio Greco