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Microzonazione Sismica – Livello 1 Relazione illustrativa
2.4 Faglie attive
Per zona sismogenetica (o zona sorgente) si intende quell’area epicentrale generatrice di
terremoti appartenenti ad una classe di eventi rappresentabili con una medesima descrizione
statistica. Nelle valutazioni di rischio che utilizzano l’approccio di Cornell, ogni zona
sismogenetica (ZS), rappresentata da un poligono, viene assunta come omogenea, e quindi i
terremoti di intensità medio- alta sono uniformemente distribuiti, cioè possono verificarsi in
ogni punto con la medesima probabilità di comparsa su tutta la zona e seguano la stessa legge
di ricorrenza. Nel contesto cinematico e sismotettonico della Appennino Meridionale e del
complesso montuoso del Pollino in particolare, l’area si inquadra nella nuova zonazione
sismogenetica ZS9, proposta da Meletti et al., (2008), in un settore dalla fascia “927”, zona
orientata NNW- SSE, caratterizzata da meccanismi di rottura attesi con prevalenza del tipo dip-
slip (distensivi) e subordinatamente del tipo strike- slip (trascorrenti).
Lo studio della fagliazione superficiale e quindi delle strutture tettoniche attive nel territorio di
Morano Calabro, è stato eseguito a partire dalla consultazione del database nazionale ITHACA
(Italy Hazard from Capable Faults), che evidenzia la presenza di almeno una faglia cosiddetta
“capace”, responsabile di attivazione di possibili terremoti e di rotture superficiali e
deformazioni del terreno. L’inquadramento dell’area di interesse nel sistema di faglie capaci è
visualizzato in fig. 13, rielaborata nel dettaglio dagli scriventi. 18
In particolare il centro abitato comunale è sfiorato da una faglia attiva, a prevalente
componente distensiva, classificata con cod. 34400 “Morano”, per una lunghezza pari a circa 5
km, su cui attualmente non sono presenti studi ed indagini di dettaglio.
Geol. Remo Biancini – Geol. Saverio Greco