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Microzonazione Sismica – Livello 1 Relazione illustrativa
I terreni affioranti a sud ovest della Linea del Pollino che costituisco il substrato pre-
quaternario del bacino di Morano Calabro, sono rappresentati prevalentemente da successioni
calcareo- dolomitici meso- cenozoici appartenenti all’Unità di Verbicaro (Amodio Morelli et alii,
1976) ed alla stessa Unità Alburno- Cervati- Pollino secondo Ietto et alii (1992).
Sul substrato carbonatico poggiano le brecce di versante eterometriche, i sedimenti
continentali più antichi del Bacino di Morano Calabro, con clasti da centimetrici a decimetrici,
cementate, con matrice terrosa a luoghi molto abbondante di colore rosso mattone (brecce
antiche) con spessore originario non definibile. Le brecce stratificate si presentano invece con
aspetto stratoide dovuto all’alternanza di strati cementati e strati terrosi. Eterometriche,
costituiscono corpi sedimentari di forma irregolare che vanno a riempire il fondo e i bordi delle
principali valli del bacino con spessori variabili da pochi metri a qualche decina. Sia le brecce
antiche che quelle stratificate rappresentano depositi di versante crioclastici.
Verso il centro del bacino affiorano, in eteropia con le brecce stratificate, silt argillosi massivi
con spessori metrici e sabbie da fini a molto grossolane stratificate, che sono il risultato di
esondazioni di piccoli specchi d’acqua effimeri della pianura alluvionale.
Sovrapposta alle brecce stratoidi troviamo una prima generazione di coni detritici, osservabili
nella porzione meridionale del bacino, con una selezione decisamente bassa come le brecce
antiche ma a granulometria nettamente inferiore ed un leggero arrotondamento dei clasti. Gli 21
spessori si attestato intorno ai 20- 30 metri nelle porzioni più potenti.
Una seconda generazione di coni detritici, tuttora attivi, è rappresentato da depositi di conoide
di piana alluvionale che chiude la successione quaternaria del Bacino di Morano. Sono
costituite da brecce sciolte o debolmente cementate in matrice sabbiosa e microconglomerati
sabbiosi. I sedimenti appaiono molto selezionati.
Perri e Schiattarella, 1997
Fig.15
Geol. Remo Biancini – Geol. Saverio Greco