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Comune di Morano Calabro

            1.4 IL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE

               Il Piano di  Tutela delle Acque della Regione Calabria, adottato  con  D.G.R.  n°394  del
            30/06/2009, rappresenta l’iter di reciproca incidenza tra lo stato ambientale dei corpi idrici,
            le  modificazioni  che  detti  corpi  idrici  possono  subire  a  seguito  di  pressioni  di  impatti  di
            origine antropica, la rispondenza al reticolo di strumenti, misure di intervento ed azioni di
            salvaguardia a cui le  pressioni  antropiche  devono  sottostare  ai  fini  dell’ottemperanza  ai
            dettami  normativi,  quale  il  D.  Lgs.  152/99  e  s.m.i.,  nonché  nella  consapevolezza  del
            recepimento della WFD 2000/60.

               Nella  gerarchia  della  pianificazione  regionale,  il  Piano  si  colloca  come  uno  strumento
            sovraordinato  di  carattere  regionale  le  cui  disposizioni  hanno  carattere  immediatamente
            vincolante per le amministrazioni e gli enti pubblici, nonché per i soggetti privati, ove trattasi
            di prescrizioni dichiarate di tale efficacia dal piano stesso. In tal senso, tale Piano si presta a
            divenire  uno  strumento  organico di  disposizioni  che  verrà  recepito  dagli  altri strumenti di
            pianificazione territoriali e dagli altri comparti di governo.
               Gli  obiettivi  generali  per  la  tutela  delle  acque  superficiali,  marine  e  sotterranee  sono  i
            seguenti:

                 prevenire e ridurre l’inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;
                 conseguire il miglioramento dello stato delle acque e la protezione adeguata di quelle
                  destinate a particolari usi;
                 perseguire usi sostenibili e durevoli  delle risorse idriche,  dando  priorità  a  quelle
                  potabili;
                 mantenere ovunque la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la
                  capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate;
                 rinaturalizzare i corsi d’acqua, specialmente in ambienti urbani;

                 mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità;
                 proteggere  e  migliorare  lo  stato  degli  ecosistemi  acquatici  e  degli  altri  ecosistemi
                  dipendenti da quello acquatico sotto il profilo del fabbisogno idrico.

               Alla realizzazione di dette finalità, concorrono: lo Stato, le regioni e gli enti locali.





























            Relazione Quadro Conoscitivo                                                             Pagina QN26
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