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Comune di Morano Calabro
SISTEMA DI
RIFERIMENTO OBIETTIVI SPECIFICI
Sistema Attuare una piena tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Parco
culturale ed Creare un sistema di fruizione complessivo e multidisciplinare dei beni presenti nel
identitario territorio
Garantire che le localizzazioni delle aree destinate alle attività di trasformazione e/o
Sistema degli usi produzione siano coerenti con i principi di salvaguardia e le necessità di sviluppo
produttivi Individuare le aree industriali, non compatibili e coerenti con le esigenze di tutela e
sicurezza ambientale
Definire una strategia complessiva legata all’accessibilità ed alla fruizione ed una
Sistema ricettivo
“messa a sistema” delle attrezzature esistenti
Ai sensi della Legge quadro, il territorio del Parco, come rappresentato nella Tavola 6 della
zonizzazione, delle attrezzature e dei servizi, è suddiviso nelle seguenti Zone:
ZONE “A” ‐ Riserve integrali. Sono aree di eccezionale valore naturalistico in cui la
storica marginalità dei processi di antropizzazione ha consentito la conservazione di
valori naturali fondamentali da difendere. Al fine di salvaguardare tali valori nella loro
integrità gli obiettivi sono:
a) la tutela degli equilibri dinamici dei processi ecosistemici, dei processi funzionali e
strutturali legati ai fattori biotici (diversità genetica, specifica ed ecosistemica) e
abiotici esistenti,
b) la prevenzione e l’eliminazione di eventuali fattori di disturbo endogeni ed esogeni.
ZONE “B” ‐ Riserve generali orientate. Si tratta di aree in cui, accanto a componenti
naturali di pregio, è stata rilevata la presenza antropica storicizzata e qualificata. Vi si
trovano importanti emergenze naturalistiche da difendere, ma è presente anche l’opera
dell’uomo. In queste zone (salvo quanto disciplinato dalle NTA) è vietata ogni
trasformazione del territorio. Sono destinate ad attività di restauro ambientale e di
potenziamento della dotazione di risorse naturali, forestali e vegetali, nonché di
conservazione delle utilizzazioni produttive tradizionali già presenti. Le indicazioni
normative riguardano la regolazione dei manufatti esistenti in zona B e le esigenze di
tutela dei paesaggi agrari e dei paesaggi insediativi inclusi in queste zone di elevata
protezione.
ZONE “C” ‐ Aree di protezione. Sono aree in cui emergono interessanti realtà naturali e
valori paesistici integrati diffusi, caratterizzate dalla presenza di attività agro‐silvo‐
pastorali, che allo stato attuale presentano nuclei abitati isolati, aree con dinamiche di
abbandono colturale, superfici in fase di successione secondaria, con scarsa propensione
all’agricoltura intensiva.
ZONE “D” ‐ Aree di promozione economica e sociale (articolate in più sottozone).
Aree più estesamente modificate dai processi di antropizzazione. Comprendono i Centri
urbani di nuovo e antico impianto e i loro intorni immediati, i nuclei accentrati e le
aggregazioni di edifici riconoscibili sul territorio e le loro aree di espansione, i nuclei
rurali, le aree a carattere agricolo e zootecnico, gli insediamenti produttivi e le loro aree
di espansione, gli impianti tecnologici, la viabilità, le attrezzature ricettive e turistiche.
Esse sono destinate alla realizzazione di opere di trasformazione e allo svolgimento di
attività compatibili con le finalità istitutive del Parco, nonché lo svolgimento di attività
Relazione Quadro Conoscitivo Pagina QN21