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Comune di Morano Calabro
CAPO II – OPERE DI URBANIZZAZIONE E UTILIZZAZIONE DEGLI INDICI
ART. 16. OPERE DI URBANIZZAZIONE
1. Sono opere di urbanizzazione primaria: le strade, la rete fognaria, la rete idrica e quella di
distribuzione dell’energia elettrica e del gas, la pubblica illuminazione, gli spazi di sosta e parcheggio
pubblico ed il verde pubblico primario.
2. Sono opere di urbanizzazione secondaria:
Opere per la pubblica istruzione, attrezzature di interesse comune (attrezzature pubbliche
culturali, sociali, religiose, ecc.), il verde attrezzato a parco, gioco e sport;
Opere per gli allacciamenti ai pubblici servizi (collettori fognari e condotte di adduzione idrica,
linee elettriche, gas, ecc.).
3. Il progetto del PSC definisce le superfici da destinare a standard urbanistici, come previsti dal D.M.
1444/1968, dimensionandole in accordo con il Quadro Territoriale Regionale Paesaggistico nella
misura minima di 22 mq/ab.
4. Nel caso che si evidenzi l’inopportunità e la non convenienza per l’Amministrazione Comunale di
acquisire tali aree (o per la loro esigua dimensione o perché non rispondenti a requisiti di
funzionalità e di economicità nella futura manutenzione, con costi non commisurati al reale
godimento del bene da parte dei cittadini), è possibile e conveniente optare per la monetizzazione, i
cui proventi dovranno essere destinati ad una pianificazione urbanistica che individui soluzioni più
idonee per la valorizzazione del sistema urbano.
5. Sarà necessario, per l’applicazione di tale procedura di monetizzazione, ricorrere ad apposita
Delibera che definisca le regole a cui attenersi ed i relativi parametri di costo da applicare per il
corrispettivo. E’ necessario, comunque, precisare che la monetizzazione non è automatica ma una
facoltà dell’Amministrazione e che la stessa non può ledere il rispetto dei minimi inderogabili di cui
al D.M. 1444/1968. La possibilità del ricorso alla monetizzazione riguarda esclusivamente le aree da
destinare a standard pubblici nelle zone A e B (esclusi i comparti perequativi) e sono esclusi pertanto
tutti gli interventi che riguardano ambiti di nuova espansione.
ART. 17. UTILIZZAZIONE DEGLI INDICI E COMPOSIZIONE DEL LOTTO
1. L’utilizzazione degli indici di fabbricabilità fondiaria e territoriale, corrispondenti ad una
determinata superficie fondiaria e territoriale, esclude una richiesta successiva di altro permesso di
costruire su dette superfici, salvo il caso di ricostruzione, indipendentemente da qualsiasi
frazionamento o passaggio di proprietà. Tali superfici devono essere vincolate in tal senso
trascrivendo il vincolo nei modi e forme di legge.
2. L’area di intervento può essere costituita anche da più proprietà finitime, nel qual caso il rilascio del
permesso di costruire sarà subordinato alla stipula tra i proprietari interessati di apposita
convenzione da trascrivere alla conservatoria immobiliare.
ART. 18. MODALITÀ DI LETTURA DEI GRAFICI DI PROGETTO
1. Ai fini della esatta interpretazione delle indicazioni e prescrizioni dei grafici di progetto, si devono
considerare quali effettivi i confini degli ATU e delle aree di attrezzatura pubblica riportati nelle
tavole del PSC.
2. Per i comparti, che risultano individuati nelle sole tavole delle “attrezzature e infrastrutture”, i confini
devono essere riconosciuti quali coincidenti con quelli delle zone al cui interno ricadono e/o delle
infrastrutture che li delimitano, e/o dei lotti di proprietà privata in essi ricadenti.
3. Nel caso di contrasto tra le indicazioni riportate nelle tavole in scala 1:13.000, 1:5.000, sono da
ritenersi valide le indicazioni a scala di maggiore dettaglio (1:5.000).
REU – Regolamento Edilizio ed Urbanistico Pagina 22/124