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Microzonazione Sismica – Livello 1 Relazione illustrativa
Capitolo 2 - Definizione della pericolosità di base e degli eventi di riferimento
La definizione della pericolosità sismica di base è avvenuta seguendo le linee guida ed i criteri
riportati nel paragrafo 1.6.4 degli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica (2008)
pubblicati dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
2.1 Sismicità storica
Le indagini conoscitive sugli eventi sismici storici nel territorio comunale di Morano Calabro
sono avvenute attraverso la consultazione del catalogo della sismicità storica dei terremoti
italiani CPTI ed il collegato DBMI dell’INGV (2011), per soglie di riferimento caratterizzate da
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magnitudo M w> 4.0 ed intensità I> 5, che contiene 2984 records a partire dal 1000 d.c. e fino al
2006. Chiaramente prima dell’avvento della tecnologia strumentale, gli eventi si sono basati
sulle testimonianze scritte e tramandate. Sono state quindi rielaborate dagli scriventi le
osservazioni sismiche disponibili, espresse in scala macrosismica MCS (Mercalli- Cancani-
Sieberg) e riportate in fig. 3 e dalla tabella 1, dai quali si evince che il territorio comunale è
stato interessato sia da eventi sismici far- field a distanza epicentrale superiore a 100 km, che
da eventi sismici near- field verificati in Calabria settentrionale. Nelle seguenti figure 1- 2 sono
quindi riportati i due terremoti a maggiore intensità, di cui quello registrato nel 1693 è da
considerarsi il sisma di riferimento, a massima intensità registrata al sito di Morano Calabro. 4
Fig. 1- Evento sismico near field, avvenuto
il 1693 con intensità MCS a Morano
I= 8 e distanza epicentrale D= 6 km
Fig. 2- Evento sismico far field, avvenuto
il 1783 con intensità MCS a Morano
I= 7 e distanza epicentrale D> 100 km
∗ Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani 2011 a cura di A. Rovida,
R. Camassi, P. Gasperini e M. Stucchi. Milano. Bologna
Geol. Remo Biancini – Geol. Saverio Greco