Page 36 - Relazione-Microzonizzazione-sismica
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Microzonazione	   Sismica	   –	   Livello	   1	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   	   Relazione	   illustrativa	   



                  2005	    ZONA	    5	    –	    substrato	    lapideo	    con	    velocità	    media	    delle	    onde	    di	    taglio	    S	    >800	    m/s	    con	   
                  terreni	   di	   copertura	   costituiti	   da	   ghiaie	   limose,	   miscela	   di	   ghiaia,	   sabbia	   e	   limo	   con	   spessori	   >3	   

                  metri	   (5-  10	   m).	   
                  2006	   ZONA	   6	   -  	   substrato	   geologico	   non	   rigido	   con	   velocità	   media	   delle	   onde	   di	   taglio	   S	   >800	   

                  m/s	   con	   terreni	   di	   copertura	   costituiti	   da	   ghiaie	   limose,	   miscela	   di	   ghiaia,	   sabbia	   e	   limo	   con	   

                  spessori	   >3	   metri	   (5-  10	   m).	   
                  2007	   ZONA	   7	   –	   alternanza	   di	   litotipi	   con	   velocità	   media	   delle	   onde	   di	   taglio	   S	   >800	   m/s	   con	   
                  terreni	   di	   copertura	   costituiti	   da	   ghiaie	   limose,	   miscela	   di	   ghiaia,	   sabbia	   e	   limo	   con	   spessori	   >3	   

                  metri	   (5-  10	   m).	   

                  2008	    ZONA	    8	    –	    depositi	    alluvionali	    recenti	    costituiti	    da	    sabbie	    pulite	    ben	    assortite	    e	    sabbie	   
                  ghiaiose	   con	   spessori	   da	   5	   a	   10	   metri	   poggianti	   su	   depositi	   di	   ghiaie	   pulite	   e	   miscela	   di	   ghiaia	   e	   

                  sabbia	   con	   elevati	   spessori.	   

                  Zone	   suscettibili	   di	   instabilità	   

                  Sono	   state	   individuate	   diverse	   zone	   suscettibili	   di	   instabilità,	   in	   particolare	   sono	   state	   mappate	   
                  zone	    suscettibili	    di	    instabilità	    di	    versante	    attiva,	    quiescente	    e	    non	    definita	    oltre	    che	    a	    zone	   

                  suscettibili	   di	   fenomeni	   di	   liquefazione	   (tali	   aree	   sono	   state	   definite	   dalla	   consultazione	   delle	   
                  determinazioni	    granulometriche	    di	    laboratorio	    sui	    campioni	    prelevati	    nei	    sondaggi	    che	   

                  ricadono	   nel	   perimetro	   delle	   stesse	   e	   che	   evidenziano	   sedimenti	   di	   natura	   sabbiosa	   e	   ghiaiosa	     36	   

                  e	   dalla	   quota	   della	   falda	   che	   si	   attesta	   entro	   i	   primi	   15	   metri	   dal	   p.c.)	   e	   zone	   interessate	   da	   
                  deformazioni	    dovute	    a	    faglie	    attive	    e	    capaci.	    Sono	    state	    individuate	    infine	    aree	    con	   
                  sovrapposizione	   di	   zone	   suscettibili	   di	   instabilità.	   

                  	   

                  	   
                  	   

                  	   
                  	   

                  	   
                  	   

                  	   
                  	   

                  	   
                  	   

                  	   
                  	   

                  	   

                                          Geol.	   Remo	   Biancini	   –	   Geol.	   Saverio	   Greco	   	   
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