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Comune di Morano Calabro

              2. DISTRIBUZIONE ALTIMETRICA DELLA VEGETAZIONE DI MORANO CALABRO



            Le formazioni vegetali del Comune di Morano Calabro possono essere ricondotte a due grandi
            gruppi:

                 la macchia e la foresta del piano basale, appartenenti alla categoria delle duri legnose
                 la foresta di latifoglie decidue, appartenenti alla categoria delle aestilegnosae di Jerosh e
                  Rubel.


            La  macchia  è  la  formazione  vegetale  più  appariscente  e  rappresentativa  della  fascia
            mediterranea. I caratteri principali  di questa  fromazione sono  la  prevalenza  di  suffrutici,
            arbusti  e  alberi  di  piccole  dimensioni  sempre  verdi,  sclerofili come  il lentisco, la  fillirea, il
            timo, il corbezzolo, il leccio, l’alaterno, il rosmarino, a cui spesso si uniscono il ginepro rosso, il
            ginepro coccolone, e il pino di Aleppo che con il leccio in alcune zone diventa dominante. Il
            limite superiore della macchia e della foresta del piano basale si spinge fino agli 500÷550 mt.
            sul livello del mare.

            Al di sopra dei 500 e fino agli 800÷850 m, si passa a formazioni più complesse da cui emerge
            nettamente il leccio, mentre nelle zone più aride il leccio viene sostituito dal Pino di Aleppo
            che, in alcuni settori, si spinge in piccoli boschetti.
            Al di  sopra  di questo  limite,  il piano submontano  è  dominato da  formazioni  di  latifoglie
            decidue  eliofile  costituite  da  querce  e  castagno,  a  cui  si  accompagnano  l’ontano,  l’acero
            campestre, il carpino nero, il tiglio, l’olmo, il pruno e il sambuco. Il limite superiore di queste
            formazioni è di circa 1.000 metri.

            Il piano montano è occupato da  formazioni a prevalenza  di faggio  a  cui, in  alcune zone, si
            uniscono  l’abete  bianco  e  il  classico  albero  di  natale,  il  pino laricio e specie  minori.  Sulle
            pendici  lupestri  di  Pollinello  si  riscontra  un  endemismo  il  Pino  Loricato,  che  dimostra
            notevole resistenza all’aridità delle scogliose pendici calcaree e al clima di altitudine. Il limite
            superiore di queste formazioni si spinge sul Pollino a quota 2.150 mt. Il faggio domina, infine,
            da circa 1200 mt. fino al limite della vegetazione.

            La distribuzione di queste formazioni appare evidente e decisa, per quanto riguarda i limiti
            altitudinali superiori, mentre i limiti inferiori risultano poco identificabili e ciò perché i limiti
            superiori  delle  formazioni  vegetali  sono  limiti  essenzialmente  di  natura  termica,  mentre  i
            limiti  inferiori  sono  maggiormente  legati  al  fattore  umidità.  Infatti,  ogni  qualvolta  le
            condizioni  di  umidità  sono  favorevoli,  si  verificano  trasgressioni  discendenti  dal  piano
            submontano e montano ai piani inferiori più caldi.















            Relazione Quadro Conoscitivo                                                             Pagina QA5
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