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Comune di Morano Calabro
SISTEMA SOTTOSISTEMA ZONA OMOGENEA
Fanno parte di questa componente, il Centro Storico (ATU A1), nonché, le aree di interesse storico ed
archeologico di San Paolo e del Colloreto (A2). Il nucleo storico, segnato dal degrado conseguente ad A1 – Centro storico
una fruizione in declino, ma di interesse ambientale e talvolta segnato da episodi di pregio storico-
architettonico, presenta esigenze di un recupero e di una valorizzazione fondata sulla riqualificazione A2 – Aree di interesse storico ed
di attività e di presenze, mediante azioni singole o unitarie di ristrutturazione edilizia e, ove
Territorio archeologico
urbanizzato necessario, di restauro e risanamento conservativo. Le aree di interesse storico ed archeologico,
invece, dovranno essere oggetto di interventi mirati alla loro valorizzazione. B1 – Aree con tessuto edilizio
Inoltre fanno parte di questa componente l’ATU “B1” che rappresenta le porzioni di territorio con consolidato
INSEDIATIVO classificate come “B2” con tessuto edilizio incompiuto, destinate ad ospitare una quota delle nuove B2 – Aree con tessuto edilizio
tessuto edilizio consolidato, pressoché saturo, nonché, le zone urbane parzialmente edificate,
incompiuto
capacità residenziali.
insediamenti residenziali di
L’ATU “C1” rappresenta gli insediamenti residenziali di nuovo impianto individuati in spazi già C1 – Comparti perequativi per
attualmente inglobati nel tessuto urbano. Vi è poi la presenza dell’ambito “C2” al quale è affidato il nuovo impianto
Territorio compito di promuovere una riqualificazione ambientale ed urbanistica della zona di Terrarossa, e C2 – Comparti perequativi per la
urbanizzabile dell’ambito “C3” che il PSC destina alla realizzazione di nuovi complessi turistici, la cui ubicazione è riqualificazione della Piana
legata prevalentemente allo sfruttamento delle risorse naturali presenti nel Comune di Morano C3 – Comparti perequativi per
Calabro. insediamenti turistici di nuovo
impianto
PRO DUT TIVO L’individuazione dei complessi produttivi, classificati quali zone “D1”, parte dal riconoscimento delle D1 – Aree produttive esistenti
attività di pianificazione avviate sul territorio comunale, alle quali il Piano offre margini di attuazione.
Il PSC distingue in questa componente le zone omogenee caratterizzate da un’elevata naturalità (T1) T1 – Territorio Tutelato
rappresentate dalle porzioni di territorio ricadenti nelle aree classificate come A B o C dal Piano del nuclei di aggregazione in ambito
T2 – Territorio Tutelato con
TERRITORIO RURALE ED APERTO Risorse naturali sono poi i Territori Tutelati “con nuclei di aggregazione in ambito a prevalenza rurale” e “a spiccata con presenza di colture tipiche
Parco o ricadenti in aree di pregio paesistico; per questi territori il PSC persegue obiettivi di tutela e di
valorizzazione, anche mediante piccoli interventi tesi a rendere maggiormente fruibili tali luoghi. Vi
a prevalenza rurale
T3 – Territorio Tutelato a
destinazione agricola con presenza di colture tipiche” che rappresentano le porzioni di territorio
spiccata destinazione agricola
ed antropiche
classificate come D.2 o D.3 dal Piano del Parco. Viene definito l’ambito del “Parco fluviale del fiume
Sybaris (T4)” con specifiche funzioni (agricolo – produttiva, ecologico – ambientale, turistico –
ricreativa, sociale, didattico – scientifica). Infine c’è il “Verde Urbano” (T5) che rappresenta tutte le
T4 – Parco fluviale del fiume
“Sybaris”
porzioni di territorio interne al centro urbano caratterizzate dalla presenza di orti e/o giardini che
presentano particolare importanza ai fini paesaggistico culturali ed ambientali, da tutelare e
T5 – Verde urbano
E2 – Aree di primaria
Territorio
Il PSC individua in questa componente le zone omogenee a destinazione agricola (E2, E3, E4, E5),
agricolo - valorizzare al fine di accrescere il decoro urbano. importanza per la funzione
classificate ai sensi della normativa regionale secondo le caratteristiche colturali in atto, e le
forestale potenzialità del territorio agricolo. agricola – produttiva
Relazione Generale 23