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Comune di Morano Calabro
PREMESSA
La natura innovativa e complessa degli strumenti urbanistici introdotti dalla Legge
Regionale richiedono, nella sua applicazione, un approccio interpretativo parimenti
innovativo, un metodo di lavoro che operi attraverso fasi di lettura, descrizione e
interpretazione dei fenomeni territoriali e insediativi. Per questo la metodologia di
elaborazione del Piano è stata ispirata ai nuovi modelli di pianificazione strategica, modelli
per altro riconosciuti e prescritti dalla nuova legislazione urbanistica regionale. In particolare
tale nuova e più aggiornata metodologia di piano si rivolge a definire scenari prospettici in
grado di tener conto soprattutto delle compatibilità e delle suscettività territoriali, dalle quali
fare scaturire un disegno di lungo periodo o atemporalizzato, fondato sulla sostenibilità delle
trasformazioni indotte e sulla coerenza e razionalità interna dell’assetto delineato con
caratteri non contingenti, ma appunto strutturali. Sul versante delle connesse e necessarie
indagini conoscitive preliminari al piano, si sono, pertanto, approfonditi e privilegiati gli
aspetti di carattere ambientale ed insediativo e quelli della trama delle pianificazioni generali
e settoriali vigenti o in itinere, ai fini della determinazione delle obiettive condizioni di
attrattività o di condizionamento in grado di costituire una griglia di valutazione nei confronti
delle scelte ubicazionali degli insediamenti e delle attività.
Quindi, il problema fondamentale che nasce con il Piano Strutturale non è misurare la
capacità di un territorio di sopportare trasformazioni, ma riconoscere quali trasformazioni
appartengono a quel territorio, alla sua storia, alla sua natura, alla sua comunità. I valori
riconosciuti dei luoghi, le risorse durevoli (e sostenibili) di un luogo, sono elementi su cui
sviluppare azioni di conservazione e tutela, ma anche di progettazione di nuove specificità e
nuovi valori: un modello di sviluppo caratterizzato da un uso continuativo, rinnovabile e
appropriato delle capacità di un territorio.
Altro carattere distintivo e qualificante del nuovo Piano urbanistico, riguarda l’aspetto
della sua flessibilità definita all’interno delle disposizioni strutturali (Piano Strutturale), che
ha quale suo indispensabile corollario e quale fase operativa concreta, formata dal Piano
Operativo Temporale (POT) e dai Piani Attuativi Unitari (PAU).
La definizione specifica e di dettaglio dei contenuti progettuali del piano strutturale, la loro
temporalizzazione, l’individuazione delle modalità, dei soggetti, degli impegni e delle
responsabilità dell’attuazione degli interventi saranno, quindi, affidate agli strumenti che
scaturiranno con l’entrata in vigore del Piano Strutturale.
DRG – Relazione Generale Pagina 2